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    Scuola Elementare Adone Zoli

  • Progetto di F. Di fausto
    1925 – 1927

    La scuola elementare Adone Zoli fu tra i primi edifici ad essere costruito. Il progetto originale del Genio Civile di Forlì venne modificato dall’architetto Florestano Di Fausto che lo spogliò di tutti gli elementi decorativi, lasciando al bicromatismo della facciata il ruolo di determinare il gusto decorativo dell’edificio. I tre medaglioni scultorei, posti nel corpo centrale dell’edificio sopra il portico, sono opera dello scultore bolognese Ulderigo Conti.

    Posta sul grande corso, poco distante dalle ultime case di Dovìa, la scuola elementare doveva sorgere al centro del nuovo abitato, forte anche del suo ruolo simbolico della lotta all’analfabetismo ancora molto forte. Inizialmente progettata con tre aule per piano insieme con il progetto di trasferimento dell’abitato di Predappio, venne poi ampliata su richiesta delle autorità. La stessa grande terrazza che sovrasta il portico risponde a precise esigenze del regime, essendo stata costruita e conseguentemente utilizzata dalle scolaresche per assistere alle sue manifestazioni.

     

    La scuola elementare è l’unico edificio che si affaccia sul viale principale ad essere circondato da un’alta recinzione. Costituita da un lungo parallelepipedo di metri 48x16 disposto parallelamente al corso, è suddiviso in due piani organizzati da un lungo corridoio posto dietro la facciata principale, sul quale nella parte retrostante dell’edificio si trovano le aule, per i maschi al piano inferiore e per le femmine a quello superiore.
    I due corpi laterali che sporgono alle estremità ospitano la biblioteca, la sala insegnanti, l’ufficio inservienti, le scale ed i servizi, mentre il piano interrato ospita docce per lgi alunni, palestra coperta e locali vari di servizio. Florestano Di Fausto lavorò molto sulla
    suddivisione degli spazi, evidenziando anche all’esterno la loro diversa destinazione attraverso decorazioni differenti, altezze diverse (la parte centrale viene alzata al di sopra del tetto), nonché attraverso la collocazione nella zona centrale, che veniva a rivestire il ruolo di corpo principale, di tre finestre circolari che accolgono i busti marmorei realizzati dal bolognese Ulderigo Conti.

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