Progetto di F. Di Fausto
1925 – 1928
Venne poi edificato per la costruzione di un asilo infantile con annesso un piccolo oratorio. Attualmente all’interno del complesso, custodito dalle suore Orsoline, si conservano notevoli opere d’arte: nel refettorio, la Madonna del Fascio, un grande pannello ceramico in stile azulejos, realizzato da Leopoldo Battistini e nell’oratorio un dipinto di scuola toscana, la Madonna del libro (sec. XV – XVI) e una statua lignea raffigurante Santa Rosa da Lima realizzata da Bernardino Boifava.
Sia l’oratorio che l’asilo ospitano opere d’arte notevoli: nel primo troviamo la statua lignea di Santa Rosa da Lima realizzata da Bernardino Boifava e un dipinto di scuola toscana del XV-XVI denominato “La Madonna del libro” proveniente dalla Galleria Palatina di Firenze, qui traslato per espressa volontà di Mussolini, nella galleria dell’asilo è posta una composizione ceramica raffigurante una Madonna del fascio eseguita a Lisbona dall’artista Leopoldo Battistini, col supporto tecnico di Viriato Silva.
LA MADONNA DEL FASCIO
L’opera di ceramica posta all’interno dell’Asilo Santa Rosa è sicuramente una delle opere più sorprendenti del periodo fascista perché costituisce un unicum dal punto di vista iconografico: propone un singolare connubio fra il revival di modelli iconografici italiani del nostro Rinascimento, la simbologia del Regime, e la grande tradizione dell’azulejo portoghese.
Fu realizzata nel 1927 in Portogallo e presentata al pubblico per la prima volta in occasione dell’esposizione Internazionale di Milano del 1927; il pezzo fu subito celebrato dalla stampa fascista e apprezzato dal Presidente del Consiglio, Benito Mussolini, a cui fu donata. Lui la espose per lungo tempo a Palazzo Braschi a Roma, e dopo averla inizialmente destinata alla Rocca delle Caminate, la fece invece collocare nell’asilo Santa Rosa.
È costituita da circa 400 piastrelle maiolicate che riprendono la tradizione dell’arte delle azulejos portoghesi (dall’arabo az-zuleycha: pietra lucida,terracotta), che si sviluppò nel territorio lusitano a partire dal XVI secolo. La composizione presenta al centro l’immagine della Madonna col bambino, il quale è intento nell’atto di benedire un fascio littorio che gli viene porto da due angeli che indossano abiti dai colori del tricolore italiano. Ai lati della Madonna sono presenti due gruppi di angeli e dietro di essi un repertorio di simboli, stendardi, insegne, sorrette da aste, dove compaiono i fasci, le aquile e le corone.
Quest’opera mostra l’affermarsi sempre più netto della simbologia dell’apparato propagandistico del regime fascista.
L’autore, Leopoldo Battistini, nacque a Jesi nel 1865 e all’età di 24 anni si trasferì in Portogallo, per restarvi fino alla morte nel 1936.